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Ultimo tango

by Joe Cagliostro & Signor K

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1.
Yuri Gagarin 03:50
Mi chiedi se vende, Chi sale e chi scende, e quasi mi offende, Che tanto è la strada che sceglie se siete comparse o fottute leggende, Never Surrender, Dillo dai Non ti aspettavi la sortita, Siamo qua per rammentarvi che non c'è partita, Issato il vessillo con sopra la K, il nome di questa città sulla mappa, Ad ogni capitolo ho alzato la soglia portandola su di una tacca, E ora che allungano il vino con l'acqua, e dicono pure che spacca, Entro con sta bomba a mano che gli scoppia in faccia. Tornati al terreno di caccia, A dare la merda a sti quattro magnaccia, Segna in agenda che in questa faccenda, La strada che scegli è la vera minaccia, Restane fuori, salva la faccia, Meglio che te ne vai via, Sono nel posto, sopra la traccia, È pura Cagliostrologia, L’ultimo tango, sporco di fango, ho scritto il mio nome su questa poesia, È scritto in argento sul muro, Sui treni laggiù in ferrovia, Fuma sto puro, ti stende sicuro, la chiamano Santa Maria, Supporta la tua scena che ci penso io alla mia. Ritornello 20 anni che spingo dal mondo di sotto da uomo venuto dal niente, Più su delle stelle, più su delle stelle, Io vengo nel nome di Yury Gagarin e vengo a sfidare il presente, Più su delle stelle, più su delle stelle, più su delle stelle. Sapessi quanta gente che aspettava che sparissi È ancora lì che aspetta ed io che aspetto che mi dissi Intanto che l’aspetto ho macinato quattro dischi Lasciate che vi dica: Non è cosa per turisti Questa merda è troppo Fresh Fuori legge come i Clash Mi vorresti un po' più Trash Ma non fotto per il cash Replicanti siete tutti quanti solo commedianti e lacche Tali e tanti che da commedianti poi vi accalcate al buffet Fanculo i vostri cliché, vivo per marciare sui Re Io brucerò in cima ad un rogo da vittima eretica autodafé Se accendo il microfono sai che figura che fanno sti quattro arrivisti, Per fare due views, vendono il culo e si fanno le foto da artisti, 20 anni che spingo dal mondo di sotto, la strada l'ho messa nei dischi, Tra palchi e locali di strada ne ho fatta e sicuro che non vi ho mai visti, Tenetevi gli spicci le paillettes ed i gioielli, Profilo basso, conta ogni passo, guardo le spalle ai fratelli, Questo è il ripasso, viene dal basso, mi mangio ste groupies ribelli, Si fotta la vostra soup opera fatta di chiacchiere stories e selfies. Con tutta sta gente che batte le mani davvero mi sfugge il concetto, Dicono che la Underground è defunta ma è falso finché non la smetto, Il rap delle Major è come un revolver puntato che non ha grilletto, Vi manca la spina dorsale ed è proprio per questo che non vi rispetto, Sei solo ciò che appari, Vorresti farci affari, Ma al circolo dei bari, Non vedo milionari, Io vengo a sfidare il presente, l’inganno lucente del bello e vincente, Io vengo nel nome di Yuri Gagarin da uomo venuto dal niente. Ritornello Sapessi quanta gente che aspettava che sparissi, È ancora là che aspetta e io che aspetto che mi dissi, Intanto che l’aspetto ho macinato un tot di dischi, Lasciate che vi dica: non è cosa per turisti.
2.
Per quanto strana possa essere racconto la mia vita, Ogni singola emozione qui è una rima ben riuscita, Ogni pianto, ogni scazzo, ogni frase già sentita, Sono al centro del problema e sono senza via d’uscita, Scommetto tutto quanto ma non so su che partita, Credo d’essere al traguardo ma non è ancora finita, Il mondo è mio, ho il destino tra le dita, Lo affronto a muso duro tra la folla inferocita, Giovane apprendista, saggio come un eremita, La strada mi ha insegnato a dare un senso a ogni ferita, Spingo la mia squadra fino a che non è sfinita, Non esiste un buon motivo per mollare la partita, È la storia di Cagliostro, qui la gente è già impazzita, Vecchia o nuova scuola, scegli la tua preferita, È il ritorno della bestia, la sua fama qui è infinita, Storytelling, Charlie, spero tu l’abbia capita.
3.
Trentadue 03:58
Nei primi anni 90 questa storia incominciò, Un ragazzino per la strada disse un giorno crescerò, Centrando i suoi obiettivi su un percorso definito, Lui avrebbe fatto tutto per conoscere il suo mito, Maglietta a mezze maniche e un pallone per amico, Al campetto tutto il giorno fino ad essere q sfinito, La forza nelle gambe, quel sogno nei pensieri, Il basket lo aiutava a stare fuori dai problemi, Giornate sotto al sole a migliorare i movimenti, Sudore sulla fronte, il cuore in preda ai sentimenti, Lui non sa cosa vuol dire, cosa dicono in tv, Magic Johnson si ritirava contratto l’HIV, Non importa cosa dicono, il mio idolo sei tu, Ora giocherò per te, mi impegnerò ancora di più, Tu sei il mio maestro, io ti devo quel che so, Io rispetterò il tuo nome fino a quando morirò. Ritornello Non importa cosa dicono, io giocherò per te, Ho passato la mia infanzia ad ammirarti sul parquet, Non importa cosa dicono il mio idolo sei tu, Hai raggiunto ogni traguardo sin dai tempi dell’high school, Che importa cosa dicono, le loro sono chiacchiere, Mi insegni a darci dentro e che nessuno mi può abbattere, Che importa cosa dicono, a me importa che ci sei, Tra titoli e vittorie il tuo posto è l’hall of fame. Nei primi anni novanta questa storia incominciò, Il ragazzino sta crescendo, bro, io ce la farò, Maglietta a mezze maniche e un pallone per amico, Al campetto tutto il giorno fino ad essere sfinito, Non perdo la speranza, mi alleno e stringo i denti, Il primo ad arrivare a quei fottuti allenamenti, Diventerò qualcuno, seguirò i tuoi insegnamenti, Sei la stella che mi guida col sorriso a mille denti, Non importa delle critiche, di cosa dice il mondo, Vorrei vederti in campo anche se fosse un secondo, Canotta giallo-viola, 32 cucito in fondo, Mentre sogno ad occhi aperti, batti l’uomo in un secondo, Sono solo un ragazzino con la fissa del campione, Ma diventerò il migliore grazie a te e a questo pallone, Non ti ho ancora conosciuto, prima o poi ce la farò, Perché tu sei il mio maestro, io ti devo quel che so. Ritornello Nei primi anni novanta questa storia incominciò, Il ragazzino adesso è un uomo e gioca a basket con i pro, Johnson ai suoi anni aveva vinto il primo titolo, Lui avrebbe fatto tutto per raggiungere il suo idolo, Maglietta a mezze maniche e un pallone per amico, In palestra tutti i giorni fino ad essere sfinito, In campo metti il cuore, il talento e la magia, Hai battuto ogni avversario, batterai la malattia, Per me tu sei un esempio, hai forgiato il mio carattere, Che importa cosa dicono, le loro sono chiacchiere, Sei tu il numero uno, sei tu l’uomo da battere, Il primo a entrare in campo, il primo li a combattere, Dai tempi degli Spartans, ai Lakers degli ’80, Attitudine al successo, Earving, quella non ti manca, Che importa cosa dicono, io ascolto la coscienza, Il ragazzino ti rispetta perché tu sei l’eccellenza. Ritornello
4.
Passavano i Wu-Tang su cassette registrate, Pallacanestro e scazzi al Lazzaretto di ogni estate, Parole sporche in campo con le scarpe consumate, Bombe da tre punti, crossover e schiacciate, Maglie Tommy Hill, scarpe Fila e baggy jeans, Pochi soldi in tasca, solo fumo e niente drinks, Street dreams, Ogni amico era un fratello, Risse per la yard che ogni volta era un macello, Freestyle sui marciapiedi, fare brutto a ogni pischello, Missione per il centro a fare tag col pennarello, Anni d’oro, grazie a dio per quel blackout, Interno in compagnia a comprare dischi giù al Time Out, Ho barre da knock-out che mi mancano i guantoni, Rispetto e nervi tesi coi ragazzi dei gradoni, All’occhio dai fattoni, mille notti da leoni, Prendiamo sto ventello e andiamo fuori dai coglioni. Ritornello Il tempo puoi contarlo ma non puoi fermarlo mai, È inciso a nero inferno, Il tempo puoi contarlo ma non puoi fermarlo mai, È un viaggio dall’interno, Il tempo puoi contarlo ma non puoi fermarlo mai, È inciso a nero inferno, Se sai da dove arrivi non importa dove vai, Cagliostro, Signor K, Boom Biddy bye bye. 1-9-9-7 la città è in fermento, Sputo sangue insieme a Coria ad ogni allenamento, Spingo con il cuore, vendo caro il mio talento, Pallacanestro e rap, stesso cuore spinto a 100, Figlio del cemento, figlio delle jam, Figlio di Rakim, LL Cool J, Mc Shan, Cappellini Starter, in tasca mille marker, Sbirri dappertutto, saltan fuori da ogni parte, Questa è un’arte, qui lo chiamano rap game, Ricordo i C14 dipingere l’hall of fame, Il mio nickname, Joe Cagliostro e già lo sai, Con la mia vera famiglia nei parcheggi a far freestyle, Cresciuto nei ’90 senza cellulare e Sky, Tra la guerra del Golfo e Mai dire banzai, Sognavo il dream team, nostalgia di quei ricordi, Un goccio alla memoria degli amici che son morti. Ritornello Il ricordo di quel giorno che mi diede un nome, Sul muro scritto grande come l’ambizione, L’amore per quel nome, molto più di un nome, L’enorme privilegio di riscrivere il copione, Storia in quattro quarti, cronaca di strada, Cultura in 4 arti, vita di masnada, Chiedilo a chi c’era che cos’è l’appartenenza, Tre lettere marcate sopra un treno in evidenza, Tu, chiedilo a chi c’era, gli odori e l’atmosfera, Le birre e un autoradio per la notte intera, Ti parlo della scena, prima della scena, Ti parlo di una scena di 50 pazzi appena, È un viaggio dall’interno, è vita della piazza, È incisa a nero inferno, leggenda che non passa, Tra rullante e cassa, è scritto cubitale, Cammina sull’asfalto, tu tienilo reale. Ritornello
5.
Donald Trump 03:21
Le mie radici sono sotto questo asfalto, Ruvido e caldo, nato su un playground e me ne vanto, Basket rap, ogni rima è come un salto, Allenamento e tanto, voglio puntare in alto, Oggi il sole è caldo, fanculo passerà, Ho imparato tante cose ma la prima è l’umiltà, Un brindisi alla Cossa, al mio fratello Coria, Se la vita è una partita io la vinco, whassup, Questa è dedicata a chi vuol fottere Cagliostro, Vi mando in punizione tra flessioni e padre nostro, So da dove arrivo, tu non dirmi dove andare, Non voglio la corona, me ne fotto dell’altare, Cammino a testa alta in questo affare, fratello lascia stare, Cagliostro sa di chi si può fidare, A quanto pare, gli anni d’oro son finiti, Battaglie di freestyle, vagoni pieni di graffiti. Ritornello Super classico come le Reebok Pump, Pump, Voglio fare i soldi come Donald Trump, Trump, Al campetto tutti i giorni per le dunk, dunk, I live for the funk, I die for the funk, Super classico come le Reebok Pump, Pump, Voglio fare i soldi come Donald Trump, Trump, Al campetto tutti i giorni per le dunk, dunk, I live for the funk, I die for the funk. Spingo solo flava, faccio leva sul mio flow, Se Cagliostro è sul microfono, tranquillo che da show, Su un Low-Ride, schiaccio rime come Clide, Ora smorza gli entusiasmi, Charlie, sembri troppo hype, Semino il mio suono, Charlie, schiaccio high five, Devastante come un tuono nelle casse dell’Hi-Fi, Quando sentirai il mio nome ti ricorderai di me, Se nessuno ti ricorda prova a chiederti il perché, Joe Cagliostro, baby, sono come tu mi vedi, Le mie spalle sono larghe e son caduto sempre in piedi, Cazzo credi, leggendario come i Jedi, Mi trovi giù per strada con le 11 ai piedi, Produzioni chic, produzioni CPC, Joe Cagliostro nella casa, fuori serie, super freak, Sulla bocca della gente senza tweet tweet, C14 per sempre la mia clique, clique, clique. Ritornello
6.
Piano quindicesimo con l’ascensore, Loculo imballato di cazzate Ikea, Due spanne di parete antirumore, Di noia, solitudine ed apnea, Sveglia 6 e 30 sempre uguale, Casa metro ufficio puntuale, Credere d’arrampicarsi ma, Ammalarsi di normalità, Sono l’ombra di una vita a bassa quota, Tra le ombre d’una umanità devota, Del valore che si dà a una banconota, Un criceto che s’affanna sulla ruota, Sono solo l’ombra di me stesso, Tutto per non essere me stesso, Sono solo l’ombra di me stesso, Sono desiderio senza amplesso. Ritornello Fammi male, fammi male, Distruggi le pareti di sta pace artificiale, Fammi male, fammi male, Distruggi le pareti di sta pace artificiale Fammi male, fammi male, Distruggi le pareti di sta pace artificiale, Fammi male, fammi male, Strangola la mia paura d’essere mortale. Io che non mi sono fatto un nome, Io che non ne avevo l’ambizione, Io che per la mia reputazione, Crepo d’obbedienza e dedizione, Volevo l’erba voglio del dirimpettaio, Essere un prodigio uno su un migliaio, Volevo fare il gallo a guardia del pollaio, Fare il pesce grosso a capo dell’acquario, Ma nuoto alla deriva a miglia dalla riva, Ansia compulsiva senza l’animale guida, L’illusione d’una calma germicida, La completezza d’un’idea suicida, Sono solo quello che possiedo, Sono solo quello che possiedo, Sono solo quello che possiedo, Preghiere di un fedele senza credo. Ritornello
7.
Da tempo non so più chi sono per questo ho deciso di mettervi a parte, Da quando non dormo la notte la notte è un intrico d’immagini sparse, L’alba ha il sapore di birra e si mescola in bocca al sapore del sangue, Istinto selvaggio di tristi comparse aspiranti persone scomparse, È da allora che non vado più al lavoro, E non vi dico della casa in cui dimoro, Rubo tutto ciò che occorre al mio decoro, Da quando ignoro la morale di costoro, Esco di notte cercandomi guai, inutile chiedermi quali, La regola dice che quello che sai, rimane tra te ed i sodali, Saluti normali a persone normali, ombra di vite normali, Tenetevi l’ipocondria, l’angoscia, i complessi, le turbe mentali. Ritornello Da tempo non so più chi sono, non so più chi sono, Rido in faccia a questo cielo mentre affondo, Rido in faccia a questo cielo mentre affondo, Da tempo non so più chi sono, non so più chi sono, Io non so più chi sono, Rido in faccia a questo cielo mentre affondo. Ieri gli sbirri han chiamato per dirmi che forse qualcosa non torna, Sarà che ho cambiato maniera d’intendere il panico che mi circonda, M’han chiesto che cosa nasconda, perché mi nascondo nell’ombra, Ma come spiegare che se non ti perdi non puoi cavalcare quest’onda, Ho bruciato le ingiunzioni della banca, Un passo dopo l’altro verso il fondo, Ora passo e lascio al caso carta bianca, Io non resto a far pendant sullo sfondo, Il mio orologio non conosce più lancette, non pago le bollette, il pc non si connette, Si fottano le vostre mode inette, le scarpe e le magliette, le vostre finte tette, siete vittime da brama materiale, che crepano di pillole e lamette, Io brindo a un fallimento esistenziale, salute a voi fottute marionette. Ritornello
8.
Cattività 03:42
Libera la, creatività, di scimmie malate di cattività, Poi lascia che facciano ciò che gli va, soltanto per dire l’effetto che fa, Voilà, un’onda di calamità, un poco d’azione per questa città, Un branco di scimmie spaziali che sogna di dare un epilogo all’umanità, Uatà! Vedi che ad ogni problema si trova rimedio appropriato, Ogni rimedio che serva lo scopo si lascia alle spalle un reato, Bruciare aggredire, burlare o creare terrore insensato, Per ogni proposito bieco c’è un piano geniale ed il suo comitato, Burocrazia, dell’anarchia, seme d’un’epidemia, Figlia degenere dell’anomia, finale di pura follia, Anomalia, quale che sia, affidati ad un’eresia, Che inghiotta la storia e il progresso nel nulla catartico d’un’amnesia. Ritornello Libera la, creatività, Di scimmie malate di cattività, cattività, Libera la, creatività, Un poco d’azione per questa città, calamità, Un rito vudù, un rito vudù, Ancora più giù, ancora più giù, ancora più giù, Un rito vudù, un rito vudù, Un piano che schiacci la storia nel buio e la storia non torni più. Mischiando benzina con succo d’arancia si può fabbricare del napalm, Un piccolo chimico deve arrangiarsi con quello che trova per casa, Le scimmie spaziali lo sanno e lo sanno che è un hobby da fuori di capa, Ma è un nobile bio-sacrificio alla pari di scimmie su missili NASA, Considera Dio, in parapendio, è uno ma è parte d’un trio, Tu chiedi il suo aiuto e ti guarda restio, sei poco più d’un brusio, Allora perché non puoi fare il cattivo per farti notare da Dio, Perché non puoi farlo incazzare di brutto mettendoci un poco di brio, Un’era siderale, vuoto culturale, secolo di buio medievale, Collasso dell’impero occidentale, Totale e brutale, una catalessi celebrale, Corale, un’apocalisse artificiale, Il bene s’avvicenda con il male, ed il male, Cala col sipario sul finale, L’epilogo d’un sogno digitale. Ritornello
9.
Marla 03:14
Lei mi dice che lo sa non può spuntarla, Io che penso che non posso biasimala, Che so bene che sebbene pensi a Marla, Io la ignori più di quanto possa amarla, La voce che mi parla parla e parla, Dice di lasciarla per salvarla, Dice di lasciare andare Marla, Lei che ancora può restare a galla, Lei che non era compresa nei piani ma ora vorrebbe salvarmi, Lei che non sa che ho perduto il controllo e per questo non posso fermarmi, Lei che ha già dato forfait, che se ne frega e si frega da sé, Che vuole soltanto grattare sul fondo e non riesce a capire la foga ch’è in me, Beh, come spiegarle perché, siamo una coppia ch’è un menage a tre, Come spiegare che ho un demone dentro che tende i tentacoli tra lei e me, Beh, come spiegare perché, lui vuole lei che però vuole me, Come spiegare che il bivio tra l’odio e l’amore non so più qual è, Odio Marla perché finge e sa che fingo anch’io, Due menzogne consenzienti in questa messinscena, Lei che ha preso e frantumato tutto ciò che è mio, Io che ho perso la mia maschera su sta altalena. Ritornello Odio Marla perché finge e sa che fingo anch’io, Odio Marla perché adesso siamo senza Dio, Odio Marla perché finge e sa che fingo anch’io, Lei che ha preso e frantumao tutto ciò che è mio, Odio Marla perché finge e sa che fingo anch’io, Odio Marla perché adesso siamo senza Dio, Odio Marla perché finge e sa che fingo anch’io, Lei che ha preso e frantumao tutto ciò che è mio. Marla è una ladra bugiarda che vive di trucchi e rodati espedienti La coppia spaccata di me ch’è da tempo che vivo in balia degl’eventi Pianeti gemelli che per collisione si sono ridotti in frammenti Ogni minuto di lei è la morsa che stringe il mio cuore tra i denti Non so chi pensa che sia, ti giuro non so più chi pensa che sia Solo vorrei che sapesse che certo non il suo treno per fuggire via, Non è migliore di questa pazzia, non sono suo, lei non è mia Non sono migliore di questa bugia, figlio sbagliato di quest’apatia Odio Marla perché finge e sa che fingo anch’io Due menzogne consenzienti in questa messinscena Lei che ha preso e frantumato tutto ciò che è mio Io che ho perso la mia maschera su sta altalena Odio Marla perché finge e sa che fingo anch’io Odio Marla perché adesso siamo senza Dio Odio Marla perché finge e sa che fingo anch’io Lei che ha preso e frantumato tutto ciò che è mio. Ritornello Volevamo essere Dio, Marla ed io, Marla ed io, Due sconosciuti senza Dio, Fingeva lei, fingevo io, Volevamo essere Dio, Marla ed io, Marla ed io, Due sconosciuti senza Dio, Fingeva lei, fingevo io.

credits

released January 2, 2020

Registrato e mixato da Federico Laini al Emporio Fotomeccanico tra Luglio 2018 e Agosto 2019
Masterizzato da Riccardo Zamboni al Trai Studio a Settembre 2019
Prodotto da Federico Laini, Daniele Di Fini (tracce 02, 03, 04), Andrea Ubaldi (traccia 05)
Produzione esecutiva: Emanuele Belotti, Giorgio Callioni, Federico Laini

Artwork: Alberto Biffi
Foto: Simone Montanari

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about

Signor K Italy

Signor K è un rapper italiano. ‘Ultimo tango’ segue l’uscita del suo
primo disco ufficiale ‘Saremo tutto’, pubblicato nel 2016 per Goodfellas Records. Ha collaborato con mostri sacri della scena
come Assalti Frontali, Inoki e 99 Posse e, al
di fuori della musica rap, tra gli altri, il jazzista Tino Tracanna, la ska band Arpioni, e i Keaton di Enrico ‘Carota’ Roberto
(membro de Lo Stato Sociale).
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